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L'Indice di Aridità di De Martonne

La prima formula di questo tipo è quella proposta da R. Lang (1915), il quale ha messo in relazione la piovosità media annua con la temperatura e ha definito questo rapporto «Pluviofattore».
Qualche anno più tardi (1923) E. De Martonne ha cercato di eliminare le incongruenze del pluviofattore di Lang creando il suo « Indice di Aridità »:

A= P / (T+10)

(A = Indice di Aridità; P = precipitazioni dell'anno; T = temperatura media annua).

In base all'indice del De Martonne, i vari gradi di aridità vengono così indicati:

I GRADI DI ARIDITÀ E DI UMIDITÀ SECONDO E. DE MARTONNE

Tipo
Valori dell'indice
1 - Arido estremo
0 - 5
2 - Arido
5 - 15
3 - Semiarido
15 - 20
4 - Subumido
20 - 30
5 - Umido
30 - 60
6 - Perumido
> 60
* deserto; ** steppe circumdesertiche; *** di tipo mediterraneo


Nelle regioni dove sono presenti temperature costantemente elevate vi è una forte perdita di acqua per evapotraspirazione, quindi, anche con precipitazioni relativamente elevate, ben poca acqua rimane a disposizione delle piante o per i processi geomorfologici.
Per questo motivo un totale di 400 mm annui di precipitazioni sono sufficienti in Germania per la coltura del grano, mentre la stessa quantità di pioggia nell'Africa Settentrionale è nettamente insufficiente.
L'indice del De Martonne consente dunque di precisare i vari gradi di aridità e di umidità e quindi anche di esprimere con valori numerici le condizioni ambientali estreme per certi tipi di piante o per certe colture, ed è quindi di grande utilità non solo dal punto di vista del climatologo ma anche da quello del botanico. Esso presenta poi notevole interesse anche per i geomorfologi, perché permette di individuare le regioni in cui l'erosione operata dai corsi di acqua (erosione normale) è sostituita da altre forme di modellamento (azione del vento) e di distinguere le aree del globo in cui lo scorrimento superficiale giunge fino al mare "(zone esoreiche) o si estingue in bacini interni (zone endoreiche) dalle zone che sono del tutto prive di acque correnti (zone areiche).

Nel 1941 il De Martonne è ritornato sul problema dell'espressione numerica dell'aridità, per cercare una formula più efficace e capace di evitare «che l'indice sia all'incirca uguale in due località delle quali una sola presenti una stagione secca, com'è il caso di Parigi e Marsiglia». L'autore ha ritenuto di trovare la soluzione facendo la media aritmetica «fra l'indice annuo (secondo la formula del 1923) e l'indice del mese più arido»:

A= [(P / (T + 10))+ (12p / (t + 10))] / 2