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Meteo, Clima e Biosfera in provincia di Teramo

20/12/09 h.18 - Da 0 a 16 gradi in due giorni, settimana di Natale dominata dai venti meridionali

Teramo, Domenica 20 Dicembre - In queste ore la provincia di Teramo sta vivendo una delle fasi più fredde degli ultimi 5 anni, con valori in quota prossimi ai -10°C a 1500 metri e massime diurne in pianura che a stento hanno superato i 2°C. Ebbene, questa situazione è destinata a cambiare radicalmente in un brevissimo lasso di tempo, precisamente tra Lunedì e Martedì, quando le correnti sud-occidentali su tutto il Mediterraneo favoriranno un generale e intenso riscaldamento, accentuato sul versante adriatico da diffusi fenomeni di Föhn Appenninico. Un Natale, insomma, caratterizzato da correnti più miti.

Come è stata sottolineata l'eccezionalità di questo ultimo evento (più per il freddo pungente che per la neve), va dato il giusto peso ad un riscaldamento che, all'inizio della settimana entrante, dovrà essere considerato anomalo rispetto alle medie stagionali. Se non per quanto riguarda i valori che verrano registrati (visto che ai 20°C di Dicembre nessuno più si scandalizza), il fattore più raro sarà la rapidità con cui le temperature aumenteranno di circa 18/20°C a tutte le quote. Dai -10°C attuali alla quota di 1500 metri, nella giornata di Martedì si potranno toccare i 10°C; sempre tra Martedì e Mercoledì si potranno registrare massime tra 16 e 19°C in pianura, a fronte dei 0/3°C dell'ultimo weekend. Il tutto assieme a venti sostenuti dai quadranti meridionali o sud-occidentali, con il Föhn Appenninico ben distribuito su tutta la provincia.

In particolare, sarà la situazione in montagna che potrà far registrare le maggiori criticità. Questo forte aumento termico in quota, infatti, dopo le nevicate dei giorni scorsi che non hanno potuto legare con un manto già deposto (perchè sono state le prime precipitazioni nevose di stagione sotto i 1800 metri), potrà favorire una destabilizzazione diffusa della neve su tutti i pendii più ripidi. Le cornici formatesi in questi giorni, in seguito al loro distacco, potranno fornire l'innesco di fenomeni valanghivi nelle aree soggette a questo problema su Gran Sasso, Monti della Laga e, inizialmente, sui Monti Gemelli; anche il vento potrà essere un fattore fortemente destabilizzante. La veloce fusione, inoltre, potrà causare localmente fenomeni di distacco di settori del manto particolarmente liquefatti.

Per maggiori informazioni consultare il Bollettino Valanghe Meteomont.

Tra Martedì e Mercoledì anche la pioggia condizionerà il tempo lungo i crinali appenninici, mentre sui settori collinari e litoranei della provincia il clima si manterrà asciutto con il transito nuvolosità alta e stratificata a tratti intensa. In ogni modo, sarà ben poca la neve rimanente sotto i 1600-1800 metri durante la seconda parte della settimana.

Giovedì giornata di attesa con tempo abbastanza stabile e mite.

Venerdì, Sabato e Domenica nuova fase di maltempo con temperature in diminuzione. Quota neve in calo dai 1800-2000 metri circa ai 1200-1300 metri.